domenica 15 gennaio 2012

Dinamiche metropolitane

Sabato mattina in metro all'ora di pranzo, sale un gruppo di ragazze e ragazzi che tornano a casa da scuola. Avranno neanche 16 anni, perché sono in quella fase in cui gli adolescenti vestono solo robe firmate, sembrano fatti con lo stampino, le ragazze sono truccate con ombretti multicolor. Identifico subito la coppia di amiche sappiamo-di-essere-le-più-belle-e-sparliamo-di-tutti, che si siedono da sole e sparlano ridacchiando degli altri gruppi. Poi c'è il gruppo un po' meno snob di 4 amiche che vengono di corsa a sedersi nei posti proprio davanti al mio. Le guardo, sembriamo me e le mie amiche del liceo; una sembra proprio la mia migliore amica delle medie,Pepper,che poi ha fatto l'artistico.Questa ha i lineamenti simili, gli stessi capelli. Le sue amiche parlano proprio con lei:
-Ma non vai da Marco?
-Mannò!
-Ma perchè non vai da Marco, sta là!
-Sì vabbè ma sta pure a parlare con un suo amico...
-E sticazzi!
-Stronze!
E ridono. Lei è un po' imbarazzata. Anche la mia amica Pepper lo era: l'estate delle terza media era l'unica a non aver ancora baciato nessuno, e le piaceva uno (secondo me, frocissimo) che stava al mare dove me. Allora io e la Monci (altra presenza costante nei miei anni delle medie, poi ha fatto il linguistico) avevamo fatto di tutto per combinare l'incontro, e alla fine li avevamo lasciati da soli la sera al porto. Il resto era venuto da sé. Però poi quando lo vedevamo al mare, lei era sempre imbarazzata e non andava mai di sua sponte da lui. Ero sempre io ad aprire la conversazione.
Questa ragazza idem, uguale uguale a Pepper. Alla fine 2 delle amiche scendono e rimane lei con l'altra amica. Anche l'amico di Marco scende, e quindi Marco si materializza lì davanti:
-Posso sedermi?
Arrossimento generale della simil-Pepper.
-Se volete me ne vado, tanto scendo alla prossima!
Questa è l'amica.
-Ma no, scema!
Marco si siede. E' il tipo di ragazzo che sarebbe piaciuto molto a Pepper. Si prendono per mano. Poi si baciano. L'amica li saluta e scende, loro continuano a baciarsi.
Anch'io sono scesa, con un indelebile sorriso di tenerezza. Ho 20 anni, eppure mi sembrano passati secoli da quando ne avevo 15. O 16. O 13. Soprattutto 13. Non che ritornerei indietro, per carità, questo mai, ma ascoltare e vedere queste dinamiche che poi sono mondiali, perchè a me succedeva lo stesso sugli autobus, mi lascia in bocca i dolce dei bei ricordi.
Ricordi di quando la sera rientravi a casa alle 11, di quando smaniavi per andare a scuola con l'autobus solo per incontrare l'Argentino; poi c'erano i pomeriggi di cazzeggio sul motorino della Vecchia Orange, gli sms con tvb e tat (ti ammazzerei tanto, come diceva un mio amico), gli scoop, le versioni, la ricreazione dietro la scuola con la sigaretta, le canne, l'amico dell'amico, i giochi, le carte, le uscite in centro il pomeriggio, e di nuovo le amiche e quella sensazione di poter fare tutto perchè tanto sei giovane ed è come se fossi immortale.
E poi ti svegli la mattina e hai 20. E scopri che oltre tutto questo c'è anche mooOOOooolto altro.
E non ti senti mai sazia di vita. La sensazione di essere immortale è ancora lì.

Alex V

Alex V

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