lunedì 6 febbraio 2012

Le analisi

Sala d'attesa del cento analisi. Io rincantucciata in un angolino con il mio libello. Sono accerchiata da madre e figlia.
-Mo mà, non puoi capire, ieri che ci ha offerto a tutti Giuseppe, proprio un signore.
- Che quello devono fare i ragazzi, figlia mia, e se no ca cjè?
-Mò mà, tìn arraggioun, che poi quelle stupida di Ilaria pure da ridire c'aveva. Nan disc graz che mo che ti nasce il bambino se gli fa fare il padrino lo deve coprire di regali?
-Non c'ha giudizio, mnè, pè nudd, io te l'ho sempre detto.-
Che poi, stava vestita male ieri. Mò non ti dico...
Vengo sottratta da questa amabile conversazione perché arriva il mio turno. In sala prelievi un'annoiatissima infermiera mi chiede i dati e dandomi della signora (!) mi invita ad accomodarmi al tavolino dei prelievi. A farmi il prelievo il solito tirocinante di infermieristica. Corollario: se il tirocinante che ti deve tirare il sangue è maschio sarà sempre uno strafigone da paura. Ed in quelle occasioni io sarò sempre look da appena sveglia ed alzata all'alba per andare in ospedale. E vabbè.  A questo aggiungiamo che, denudate le braccia è iniziato il solito calvario.
Laccio emostatico al braccio destro. Picchiettio discreto. Non una vena in vista. Si prova con l'altro. Nisba. Al che il tipo mi guarda ed angelico mi dice:
-Signora, lei è un caso disperato.
Signora. Di nuovo.  Poi il prelievo mi è stato fatto dalla solita energica caposala, e vabbè. Ma signora... capisco che ora non è più politicamente corretto dire signorina. Ma più che un indice di nubilato io lo vedo come un indice di giovinezza. Mia madre è una signora, mia zia, mia nonna, cavolo, anche la "signorina" della chiesa, quella mai sposata di 70 che ti allunga le caramelle squagliate è signora. Io no. Io sono signorina.
Mentre avevo questi luttuosi pensieri in animo e mi tamponavo la puntura, ecco che entra un'altra infermiera.
-Marìa, chiamind ddow, mi sono tinta i capelli. Mi sso fatt i colpi di ciole! [silenzio imbarazzato, dato che in barese ciole=fava in toscano]. IIImadòòò, volevo dire di sole!
Mi dirigo verso l'uscita con gli occhi enormi come una scodella per la scena ed ecco che vedo il tirocinante venire verso di me, sfodero una delle mie migliori girate al rallenty ed uno dei miei sorrisi più calorosi. Lui mi guarda e mi fa:
-Signora, aveva dimenticato il foglietto del ritiro.
Colpita ed affondata.
L'ho già detto che odio andare a fare le analisi?

1 commento:

  1. Come ti capisco, fin da piccola mi hanno sempre massacrato per fare le analisi perchè non si trovano le vene ='(

    RispondiElimina