domenica 19 febbraio 2012

Wendy, sono a casa cara

Come saprete da precedente post, ieri il Rufo  si è fermato a pranzare da me, per riprendere a studiare nel pomeriggio. Come da copione ha mangiato da scoppiare e così dopo pranzo è scattato automaticamente il sonnellino. Dato che siamo una coppia romantica, anche il letto striminzito da una piazza-ma-in-realtà-mezza di camera mia è un giaciglio regale. Allacciati romanticamente abbiamo iniziato a vedere la prima puntata di "The game of thrones". O meglio io l'avevo già vista, ma volevo che anche lui apprezzasse. Ed infatti ha apprezzato fino al minuto 13, quando ha iniziato a russare sonoramente, bontà sua. Da lì in poi è iniziato il mio piccolo calvario personale. Date le dimensioni del letto ci eravamo sistemati in una via di mezzo tra Tetris e Twister e lui aveva trovato la sua pace abbracciato al mio fianco. Quindi io ho dovuto mettere in salvo il pc, rimettermi la coperta e stendermi senza poter muovere la parte destra del corpo. Fin qui tutto ok. Se non fosse che a me di prendere sonno proprio non andava. E allora mi sono messa a guardarlo, bello mio. Ho resistito circa venti minuti, poi il braccio mi si è addormentato. Nel frattempo il mio miele e zucchero si era appropriato di tutta la coperta, mentre io crepavo di freddo. Già cominciava quel processo di espansione che lo coglie ogni qualvolta si stende a letto: gradualmente guadagna centimetri su centimetri, fino a quando io non mi trovo raggomitolata in uno spicchietto di letto. La situazione diventava così critica. Freddo, braccio addormentato, niente sonno e niente spazio. Sono riuscita a sfilare il braccio e gli ho rincalzato le coperte. Istantaneamente lui ha occupato tutta la superficie disponibile del letto. Libera. 
Incauta avevo pensato di potermi mettere a lavorare al computer, scrivere qualcosina sul blog, MA non era destino. Ogni 5 minuti sono stata chiamata alla corvè domestica. E quando finalmente tutto in casa taceva, mi sono seduta al computer, ho posato le mani sulla tastiera ed il Rufo si è svegliato, reclamando la mia attenzione. 
Penso che questa scena di Shining possa descrivere più o meno quello che è accaduto in quel momento. Anche se non sono finita a rincorrerlo in giro per casa con un'accetta. Che poi secondo me Jack Nicholson non aveva tutti i torti.
                                                      Midori
P.s. E sempre per la serie "oggi volevo scrivere ma anche no" sono attese orde di parenti da varie parti di Italia per prendere un tea. Spero non sia Natale bis. O prego.

Nessun commento:

Posta un commento