martedì 27 marzo 2012

Geografia del bulbo pilifero

Ci sono delle piaghe che torturano l'umanità dall'alba dei tempi. Oggi vi parlerò di una in particolare, che affligge le donne delle coste mediterranee.
Seguendo una linea costiera che risale da Gibilterra fino ai Pirenei, riprende dal basso Lazio seguendo tutta la costa sud italiana e risalendo fino al Molise (assolutamente non da escludersi le isole, la cui zona interessata è tutta la costa), riprende poi dai paesi basso slavi seguendo i contorni della Grecia e dell'Asia Minore, continuando per tutta la costa del Medio Oriente ed l nord Africa, tornando di fronte a Gibilterra. Ecco, questa porione di costa è la famosa "Costa della Peluria". Concetto mutuato da Jeffrey Eugenides che ne parla nel suo Middlesex.

Cantami, o Musa, delle donne greche e della loro battaglia contro l'inguardabile pelo! Cantami di creme depilatorie e pinzette! Di pomate schiarenti e cerette! Cantami dell'orribile peluria nera che come legioni persiane di Dario cala sulla terra achea di fanciulle ancora adolescenti! No, Calliope non era sorpresa della comparsa di un'ombra scura sopra il labbro superiore. Mia zia Zo, mia madre, Sourmelina, e persino mia cugina Cleo soffrivano del problema del pelo che spunta dove non dovrebbe.

Dagli undici anni cominciano i primi segni, che la donna mediterranea riconosce ed eviterebbe volentieri: strane bollicine compaiono sul labbro, sotto le ascelle, le gambette lisce e lucide cominciano a diventare ruvide al tatto, qualcosa di muove. I bulbi piliferi si sono destati e bombardati da ormoni impazziti fanno diventare quella che fino a ieri era la vostra figlioletta in una scimmietta nervosa e sospirante.
L'avere i peli chiari è un sogno che molte rincorrono, guardando invidiose le poche bionde delle zone sopra indicate. In famiglia si stilano classifiche di chi e più o meno pelosa ed in quale punto. Così mia sorella Lucia essendo la più scura si piangeva dei peli sulle gambe quasi imbarazzanti, ma erano ampliamente bilanciati dall'assenza di baffetto o sopracciglia. Non così fortunata ero io, baciata dal monosopracciglio e da un paio di baffetti che mi facevano sembrare un carabiniere. Per fortuna ai sedici anni ho potuto interrompere il rito di andare ogni due settimane dall'estetista per non somigliare alla sorella di Big Foot. La più invidiata in famiglia è però Mutti, che col suo essere rossiccia ha vinto dei peli biondissimi alla roulette genetica.
Cominciare ad andare dall'estetista non è una scelta, ma un passaggio obbligato : e va bene che "donna pelosa, donna virtuosa" che "donna baffuta sempre piaciuta", ma c'è un limite a tutto.
Andare dall'estetista significa poi entrare in mondo magico, fatto di sole donne. E qui torna il gineceo che i ha seguito per tutta la vita: risatine chiocce, le estetiste che si sussurrano le cose all'orecchio tra loro, ridono e scherzano alle spalle della capa del salone. E poi alla fine diventano tue amiche, in qualche modo, probabilmente per la Sindrome di Stoccolma o masochismo latente.
Molto divertente era quando io e mia sorella ci dedicavamo al fai-da-te, perchè l'estetista era magari chiusa o non ci andava di trascinarci fin lì.
Farticolarmente famoso è rimasto in famiglia tale episodio: io e mia sorella stavamo sperimentando una nuova crema depilatoria. La utilizzo io e tutto ok. La mette mia sorella. A quanto pare ci dimenticammo di guardare l'orologio, fatto sta che quando gliela tolsi, insieme ai peli se ne vennero via delle belle strisce di pelli. Baba applicò pomate su pomate, ma la povera Lucia soffriva e girava per casa con le braccia alzate. Questo non parve vero a Nonna P, pronta a carpire qualsiasi occasione per farci il solletico sotto le ascelle.
Penso sia stata l'unica volta in cui mia sorella ha mandato male mia nonna. Nonna p rideva perchè non aveva capito, Lucia piangeva per il dolore ed io guardavo, meravigliandomi della plasticità della scena.
Da allora mia sorella Lucia va solo dall'estetista.
Con tutto questo non voglio propagandare il modello estetico imperante che vuole la donna glabra e senza peli superflui. No, si tratta i una semplice questione di gusti personali. A me i peli non piacciono. C'era una mia amica al liceo che era confinta che decololarli fosse la soluzione. Aveva quindi questo perenne batuffolo di polvere biondiccia sul labbro superioire. Non era un bel vedere. La chiamavamo Baffettina. Che ricordi.
Ma la costa del pelo avanza signore e signori. E ve lo dico arricciandomi il baffetto. Mi pare il caso di prendere appuntamento dall'estetista.
Midori

Nessun commento:

Posta un commento