mercoledì 23 maggio 2012

(Dis)Parità

Oggi ero in lab per un corso che sto facendo da un po'.
Per caso oggi ero l'unica donna. Così per caso oggi ho potuto confermare l'impressione che avevo avuto anche le altre volte, quando c'erano con me altre ragazze:
- No, lascia stare, faccio io
- Non ti preoccupare, faccio io
- Sì, ma ho già fatto
- No, dai siediti, no ti preoccupare
E via così. 
Ora, noi siamo studenti, e non ci paga nessuno per andare a fare manovalanza in lab, al massimo qualche credito indipendente dal numero di ore effettivo che ci passiamo. Io ci vado perché mi interessa e poi di solito mi diverto. 
Il problema è che non c'è un'atmosfera tranquilla: c'è tensione, è come se al minimo tuo errore l'altro fosse contento, è come se già si giocasse a farsi le scarpe.
Mi avevano detto di come medicina fosse un ambiente un po' così, di stronzi, ma in aula ancora questa cosa non si sente,e soprattutto questo che sto facendo non è il tirocinio in reparto dove tutti fanno a gara per ingraziarsi il professore e assicurarsi il posto in specializzazione. E' semplicemente un corso opzionale, che a dire la verità è più da futuri biologi che da futuri medici. 
E nonostante questo, si sente la competizione. Il che vuol dire che se hai un'idea per fare qualcosa, o se vuoi fare qualcosa, la devi cominciare da solo e poi dare ordini a destra e a manca per farti passare le cose, perché altrimenti c'è il serio rischio che non solo ti freghino l'idea, ma ti estromettono anche dalla sua realizzazione (che intanto loro stanno portando avanti).
Insomma, c'è da sgomitare. 
E io sgomito. 
Solo che mi fa un po' girare le balle essere lì ed essere trattata come una rincoglionita, solo perché non ho il pene, soprattutto quando le cose le so fare come loro, se non meglio.
Esempio (è una stronzata molto indicativa nella sua stupidità): arrivo, poso le cose, saluto (io sono sempre amichevole e sorridente con tutti), e dico: 
- Allora, che state facendo?
- Mah, niente...
- Come niente?
- Eh, no, c'è un dottorando che adesso arriva e con cui dobbiamo fare una cosa...poi c'è da pulire questo che è macchiato ma non riesco a pulirlo, ho provato con tutti i tipi di detergente, pure con l'alcool...Solo che abbiamo solo quello e mi serve...
- Ok, guarda,mentre voi fate quello che dovete fare (visto che tanto avete già deciso che non parteciperò) lo pulisco io
- Lascia stare, tanto non viene...
Tempo due minuti e il contenitore era come nuovo. 
Ma oltre al fatto di esser messa a pulire, e pure con riserva perché fosse stato per loro avrei anche potuto fare niente, mi tocca in più anche sorbirmi i vari sfoggi, a più riprese, di mascolinità: "ah, io stasera vado qui, vado lì, mi faccio questa, quella, l'altra" ammiccando, oppure "No, perché non ce l'ho con lui perché è frocio, è che la mia eterosessualità è troppo marcata per sopportarlo" o anche "Ma comunque noi del sud siamo più caldi dei ragazzi del nord" etc etc. In poche parole (dal mio punto di vista):
Pick up the girls: you're doin' it wrong
Comunque i miei colleghi non sono cattivi, sono solo individualisti.
E se proprio devono scegliere un altro a cui affidare un lavoro, scelgono un altro maschio. 


Alex V



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