domenica 16 settembre 2012

Io non dovrei

Io non dovrei andare a serate solo ragazze, perché mi scatta l'ansia del confronto: anche se siamo a casa, le ragazze del gruppo si mettono in tiro in una maniera assurda. Ed io sono in una fase in cui tutto il mio guardaroba o è troppo largo o è troppo stretto. E quindi il mio umore davanti ai cassetti sventrati oscilla tra la soddisfazione del dimagrimento e la rabbia perché ho, effettivamente un armadio  pieno di niente da mettermi.
Io non dovrei sgarrare la dieta con l'aperitivo di noccioline, patatine, olive e litri di Martini. Oltretutto il Martini non mi piace neanche, ad essere sinceri, ma se ho messo i soldi per la spesa, bhè, allora mi bevo anche lo Svelto per i piatti.
Io non dovrei fumare compulsivamente sul balcone, pensando a mille modi per fare male alla Bitchy nostrana (eh si, ne ho una anche qui, solo che non se la tiene stretta come la Bitchy, ma è molto bella e generosa, e, scusate se ho dimenticato di menzionarvelo, l'invadente migliore amica del Rufo), ma sempre in modo che sembri un incidente. E poi lei mi sorride e mi viene ad abbracciare, miagolando non so che puttanata su quando partirò per Roma. Attenta ragazzetta, ti tengo d'occhio.
Io non dovrei essere quella che parla al telefono con la pizzeria, specialmente dopo tre Martini a stomaco vuoto, facendo scompisciare dalle risate le ragazze ed il pizzaiolo. Ma ho scoperto quello che era già stato intuizione tre anni fa, quando feci un compito di matematica brilla e presi 10, ovvero che l'alcool aumenta le mie capacità matematiche ed economiche.
Io non dovrei mangiare pizza e bere birra come se non ci fosse un domani, ma a differenza del Martini io e la birra abbiamo un'intensa storia d'amore.
Io non dovrei guardare film horror e farmi coraggio sempre a suon di birra e vodka redbul (per la red bull stesso discorso del Martini, non mi piace, ma pagai, indi consumai). E se nel film horror c'è un Daniel Redcliff vittoriano non dovrei commuovermi pensando a quanto tempo è passato dall'avventura di Harry Potter e poi morire quando per colpa dei ricordi ho dimenticati di coprirmi gli occhi.
Io non dovrei ritirami a casa ciucca, ma così ciucca che per infilare la chiave nella toppa mi ci debbano volere dai tre ai cinque tentativi. 
Io non dovrei rimanere in bagno a struccarmi perché troppo spaventata dal corridoio buio e farmi sorprendere da dei passi.
Io non dovrei urlare quando mutti di notte entra in bagno, con i capelli avvolti nella retina nera e la faccia deformata da uno sbadiglio.
Io non dovrei andare a letto terrorizzata.
E soprattutto io non dovrei schizzare fuori da quel letto il mattino seguente, perché un insetto non identificato mi sta camminando addosso. 

                                                                                     Midori

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