mercoledì 12 settembre 2012

Quando le apparenze sono importanti

Io lavoro e penso a te, torno a casa e penso a te...io non dormo e penso a te...

E' un paio di giorni che mi arrivano mail su questo tenore. Ovviamente è la riscossa, infruttuosa quanto insensata, del Ricciolo. Che non ne ha mai abbastanza di sentirsi rifiutato.
Visto che sono mail persistenti, mi sono ritrovata a scrivergli in chat

-Ricciolo, le mail la notte...
-Ti fanno piacere? Sono tutte cose sentite
-...EVITA

Il fatto è che io mi domando ancora cosa sia che spinga una persona a questo livello di ossessività e servilismo: carattere, amore, presa di posizione o più banalmente pigrizia mista a vittimismo?
In generale, io non so se sarei capace di sopportare il fatto di stare continuamente e ossessivamente dietro a un'altra persona, venendo pubblicamente rifiutata. Ogni volta. Anche in malo modo. Mi ricordo di una mia amica che dai 13 ai 15 anni stalkerava (letteralmente) un ragazzo che aveva avuto la colpa di baciarla, una volta. Lui alla fine non la tartassava più neanche: fuggiva, letteralmente. Non ne poteva più. E la mia amica che non si rendeva conto, e diceva "Fa così ma io lo so che in fondo mi ama" e dava la colpa ai suoi amici. Ha sopportato per anni umiliazioni immense, eppure continuava a pensare che continuando così l'amore (ma quale?) avrebbe trionfato.
Ora, è un po' quello che sta succedendo con il Ricciolo, solo che di anni ne abbiamo 20 suonati. 
Ma il fatto è che io, nei loro panni, ne soffrirei tantissimo, molto più che a far finta di niente. O meglio, starei male, perché se la persona amata non ricambia, c'è poco da fare, si sta male, ma almeno starei orgogliosamente e cocciutamente male in silenzio. 
Da un certo punto di vista, l'abnegazione e la costanza di queste persone sono quasi ammirabili. Peccato che sia l'obiettivo a non apprezzarli. 
Io invece preferisco dare l'impressione che la cosa mi sfiori sì, ma relativamente. Soprattutto, non vorrei mai dare la soddisfazione all'altro di sapere che io mi struggo per lui. 
Se una persona che mi ha fatto soffrire (e un minimo lo sa o se lo immagina) mi incontra, mi parla, o semplicemente mi vede da lontano, non deve assolutamente immaginare il tormento che ho dentro. Per infantilismo o dignità o testardaggine o paura, come vi pare.
Poi magari su quanto sto male ci scrivo un libro, rimbambisco le amiche, faccio prosperare la Kleenex.
Ma in questo caso continuo a pensare che mantenere una certa apparenza sia importante.

Alex V

ps: ah, e comunque buongiorno!




6 commenti:

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    1. Sì, veramente un mito. Quello delle Baccanti, dove lui è Penteo e io sono Agave.
      Alex V

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  2. Il problema di queste persone è che idealizzano il loro "oggetto del desiderio" perchè almeno così hanno qualcuno a cui pensare, diversamente si sentirebbero sole e la solitudine, si sa, spaventa non poco chi non la sa gestire.
    D'accordissimo con te che mantenere una certa apparenza sia importante, credo si chiami dignità... roba sconosciuta al Ricciolo insomma!
    Tu comunque meriti il nobel per la pazienza ;-)

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    1. Credo anch'io che sia proprio come dici tu...ma se continua così, potrei non rispondere più delle mie azioni...e denunciarlo.
      Alex V

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  3. Pensavo avesse gettato la spugna l'ultima volta... e invece no! Per quanto (e quanti post xD) continuerà? >.<

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    1. Considera che i post li butto giù solo quando sono veramente al limite della pazienza (e solo dopo averlo legnato verbalmente)...Spero che incontri presto l'amore della sua vita e mi lasci in pace, o che perlomeno si decida a soffrire in silenzio...anche se credo che non succederà a breve...
      Alex V

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