lunedì 8 ottobre 2012

Correva l'anno

Io ho sempre avuto grossi problemi con il tempo: "l'altro giorno" nel mio vocabolario personalizzato può stare a indicare un lasso di tempo che va da ieri a dieci anni fa. Che, considerato il fatto che io non invecchio (credici), in fondo è la stessa cosa.

Un effetto collaterale di questo mio vivere in una dimensione temporale tutta mia, è il fatto che per me un anno vale un altro. O meglio: io mi ricordo quando mi sono accadute le cose, ma in relazione a qualche altro evento. Questo vuol dire che non sono in grado di associare l'anno del mio esame di quinta elementare, non so dire con precisione quando ho smesso di suonare il piano, non so che anno era quando sono andata a Berlino o in Sicilia o a Parigi. 
Cioè, lo so, ma con delle coordinate temporali differenti: "l'estate della mia terza media", "il Natale della V ginnasio", "era marzo della prima liceo".
Il mio libro di storia dedicava una pagina a spiegare di come con l'invenzione dell'orologio fosse cambiata la scansione della giornata, dal tempo della campagna al tempo della città. Il mio è sicuramente il tempo del corso accademico.
Come i Romani scandivano gli anni con i consoli, io scandisco gli anni solari a suon di anni di studio. E così c'è l'anno della maturità, l'anno della prima liceo, il primo anno di università etc.
Speriamo di non finire fuori corso, sennò per la mia testa sarà un casino!
Anche perché non ho assolutamente idea a quali anni del calendario corrispondano, almeno non su due piedi. 
E comunque, senza i miei riferimenti, 1998, 2008, 2018 e 1908 sono tutti la stessa cosa. 
Il bello è che nel mio calendario mentale si sposta tutto: l'ultimo dell'anno non è più il 31 dicembre, e il primo giorno del nuovo anno è il primo giorno di lezioni.
Il che può anche essere divertente, è come dire che io all'anno mi faccio due feste dell'ultimo dell'anno, perché è intuitivo che l'ultimo giorno libero prima delle lezioni (di solito una domenica) è interamente votato al cazzeggio e alle cose inutili. Per compensare la fatica del giorno dopo. 
E poi il giorno prima dell'inizio delle lezioni è un giorno dedicato ai propositi per il nuovo anno: quest'anno sarò più buona, studierò fin dall'inizio, rimarrò in pari con tutto, farò questi esami così e cosà, andrò sempre a lezione, farò questo e quello e salverò anche il mondo prima di andare a dormire. 
C'è eccitazione, perché è un nuovo anno, un nuovo inizio, con nuove lezioni, nuovi professori e nuove cose da imparare, ché non ne potevo più di ripetere sempre le stesse cose. 
E' un'attesa piena di belle speranze.

E bhè, il mio nuovo anno inizia tra pochi minuti. 
Ho avuto giusto il tempo di riposarmi, adesso sono carica e posso affrontare anche questo al meglio. 

Ci siamo: guardo l'anno passato, con tutte le sue difficoltà, ma anche con tutti i suoi momenti divertenti o di soddisfazione. 
Ci siamo. Ripasso i buoni propositi. Quest'anno li rispetto, quest'anno non farò corse. 

3...2...1
...


Addio Secondo anno. Benvenuto, Terzo.

Alex V

4 commenti:

  1. Buon anno!!! Il mio è iniziato un mese fa :-)

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  2. un'ottima occasione per prenderci una colossale sbronza direi!

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  3. Grazie, per la cronaca è iniziato alla grande! :) E sulla sbronza recupererò questo week end a casa ;)
    Alex V

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