venerdì 5 ottobre 2012

Dubbi esistenziali- Confessioni post esame

A volte mi chiedo se nella vita non ho sbagliato tutto. Se uno dopo l'altro i miei errori non abbiano finito per portarmi alla deriva, lontano da quello che mi ero prefissata. Che poi, cosa mi ero prefissata e immaginata in fondo non lo so nemmeno io.
A volte mi chiedo come ho fatto a buttare via da un giorno all'altro Lui e la nostra storia, i nostri sogni, il nostro futuro. E andare avanti contenta.
Poi ci penso bene e mi ricordo che erano i suoi sogni e il suo futuro. La storia no, bhè, quella si fa in due. Anche se in effetti alla fine era rimasto solo anche lì.
Però a volte mi chiedo cosa mi abbia spinto a non stringere i denti e a perseverare in quella strada già iniziata e facile, anziché mollare tutto, lanciarmi in un'avventura dopo l'altra, strabattermi sola fino a Roma per dare il sangue (metaforicamente e non) sui testi di medicina; potevo abbattere i costi, rimanere a Pisa, continuare a vivere nella bambagia, non farmi rompere i coglioni da MioPadre per ogni esame sbagliato (che chissà cosa sei a fare lì? ma studi? No, babbo, guarda, mi gratto tutto il giorno).
Per che cosa, poi? La gloria di dire "Io me ne sono andata e ce l'ho fatta, non mi sono persa o dispersa"?
A volte mi chiedo davvero se non sarebbe stato più utile lavorare fin da subito, cercare un'indipendenza che non fosse solo distanza formale tra me e casa, ma qualcosa di più materiale. Mi chiedo come ho potuto spezzare il cuore di Lui, che mi ha amato alla follia, e perché ci ho dato su pure con i gradi e le caserme. Come ho fatto a trovare quel fantastico uomo che è il MioUomo, e come ho fatto a mollarlo, sostituirlo e riprenderlo in un battito di ciglia. Senza chiedermi neanche come mai, e perché mai.La facilità con cui si fanno certe cose è sconcertante. A volte mi chiedo addirittura perché ho voluto entrare a medicina, e non qualcos'altro, magari, di più tranquillo, con meno responsabilità. Ma sarebbero comunque sempre stati esami su esami su esami, numeri e fogli di carta che pretendono di dirti chi sei. Quindi almeno peno per qualcosa.
Ma perché non ho fatto l'attrice (di teatro, ben inteso), che mi piaceva tanto calcare le scene? 
Tanto nella vita non esiste un giusto assoluto, quello che va bene per altri può non andar bene per me, e la pelle è la mia, non posso prenderla o darla in prestito.
La felicità non ha mezzi termini: o lo sei o non lo sei.
Io lo sono? Non lo sono? Ma soprattutto:perché non dovrei esserlo? 
Forse i romani avevano ragione: prima di poter definire un uomo felice, bisogna aspettare che sia morto.




A volte ho paura di deludere il mondo, quando in realtà sto deludendo solo me stessa.
In fondo, sono sempre stata una grande egoista.
E nonostante questo, o forse proprio per questo, sono rimasta a galla.

E io questo ancora non me lo spiego.

Alex V

5 commenti:

  1. Nella vita bisogna essere un po' egoisti per poter andare avanti ed essere felici. Sono sicura che ogni scelta che hai fatto, l'hai fatta per una ragione e quindi è giusta, ogni passo ti ha insegnato qualcosa. Se hai mollato Lui è perchè non eri più felice, penso che solo poche persone che si mettono insieme a 16/17/18 anni possano essere veramente destinati a stare insieme.
    Per me hai fatto bene ad andare a vivere fuori sede, credo sia una bella esperienza che insegna a diventare adulti e a cavarsela da soli.
    Medicina da quanto leggo mi sembra di capire che ti piaccia e allora è la decisione giusta! :-)
    Certe decisioni vanno prese di istinto senza star troppo a pensarci su!
    Molte volte crediamo che gli altri abbiano aspettative molto alte su di noi ma in realtà siamo noi che vogliamo sempre di più da noi stessi.
    Questi momenti di confusione passano in fretta, tra un po' tornerà ad essere tutto chiaro :-)

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  2. Forse bisognerebbe vivere come Benjamin Button, al contrario. Forse sarebbe tutto più semplice, e chiaro.

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  3. Guardarsi indietro e capire non è facile. Ma se hai fatto delle scelte in passato, rispettale. Oppure, se ritieni siano state sbagliate, perdonati. E vai avanti. La felicità è svegliarsi ogni giorno e stare bene. Anche se è difficile rendersene conto e saperla apprezzare.
    Un abbraccio

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  4. Sottoscrivo in tutto e per tutto quello che dice Ade.
    Anche a me spesso prende la crisi dell' "avrei potuto..."o del "..E se magari avessi fatto così ora sarei più felice".
    La verità è che non possiamo sapere come sarebbero andate le cose prendendo decisioni diverse...purtroppo dobbiamo imparare ad essere felici della vita che abbiamo scelto!

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  5. Grazie mille ragazze per i commenti! A volte ho questi flussi di coscienza con cui cerco di capire e capirmi, e uno sguardo esterno fa sempre piacere :)
    Alex V

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