lunedì 31 dicembre 2012

Annus Horribilis, ma con schiarite

In Brasile il giorno di Capodanno o alla vigilia, non ricordo bene, ci sono delle precise regole culinarie. Non si possono mangiare animali che camminano di lato o all'indietro e animali che raspano il terreno scalciando in avanti. Si mangiano solo cose proiettate verso il futuro. [fonte: L'ex amante brazilero di Lucia, ai tempi della singletudine]
A questo punto dovrei fare un post su cosa mi aspetto dal nuovo anno. Ma lo farò domani (gli insegnamenti di Rossella O'Hara sono eterni), per ora sono ancora al 2012, guardo ancora un po' indietro, poi mi girerò e prometto che con questo anno avrò finito.
Non è stato un anno iniziato nel migliore dei modi, con il dizajo che imperversava, i chili che aumentavano e poi l'estate, la crisi perenne col Rufo. Non bello, non allegro.
In tutto ciò c'è una sera che ricordo,la sera di uno dei miei primi attacchi seri, passata con AlexV ed Amando, senza dire niente di che. AlexV mi ha fatto l'I-ching, abbiamo sdrammatizzato, riso ed ho avuto una mezza crisi isterica e poi siamo stati abbracciati fino a quando non mi è passato tutto.
E poi oggi ascoltando La morte (non esiste più), ho trovato la risposta, ho trovato il senso, perché il Bianconi  ci ha preso ancora. E non importa se la canzone è dedicata all'amore, io non posso fare altro che collegarlo all'amicizia, non posso fare altro che pensarlo con AlexV ed Amando.
Certe notti da nevrastenia
da soffocare
apro la finestra
e volo via
si fa per dire
Come la ginestra
nata sulla pietra lavica
mi vedo lottare
come mosca nel bicchiere





E se ci penso, in tutte le mie notti da nevrastenia la mia finestra sono stati loro due, la mia famiglia. E quindi quando poi questo annus horribilis ha cominciato ad avere schiarite, sapevo dove trovare casa, nel senso home del termine. Sia a Roma che in Puglia.

E poi scoprire nuove amicizie, scorrazzare in giro per Roma con la Judoka, raccontandoci tutto e fumando sigarette su sigarette, nottate al telefono con Zzia, perché che senso ha avere delle fobie se non puoi condividerle quando fuori fischia il vento ed il piumone è il posto più sicuro del mondo?

Che importa allora della morte? E delle paure, dei ragazzi che non meritano, degli esami, dei professori stronzi, di tutto quello che fa male e della depressione, degli psicofarmaci, dei chili in più?
Che importa aver avuto un annus horribilis quando le schiarite sono così abbacinanti?

E adesso ricordiamoci di avere gli occhi sulla fronte e non guardiamo avanti?

Adieu 2012.

                                                              Midori

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