giovedì 24 gennaio 2013

Ricordarsi di non sottovalutare le conseguenze della lettura

La sessione è la morte della lettura.
Alla sera arrivo così stanca che voglio solo diventare un onigiri di pail e dormicchiare vedendo una serie tv qualsiasi. Magari avere abbastanza coscienza per spegnere il pc prima di addormentarmi ed evitare che la puntata vada in loop per tutta la notte, penetrando nei miei sogni nei modi più svariati.
Poi ho visto campeggiare sulla mensola di AlexV un libro, decisamente catchy, nella sua allegra copertina fucsia: "Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere". E me lo sono fatto prestare.
Posto che è indubbiamente un libro utilissimo per sviscerare i rapporti di coppia.
Posto che la sua struttura in brevi capitoletti concilia la narcolessia serale dovuta a cervello fuso.
Posto che è scritto a prova di idioti.
Poste tutte queste belle cose, l'ho restituito ad AlexV dopo il terzo capitolo.
Non ce l'ho fatta e si è rivelato per i miei sogni molto più disturbante di una puntata di Bones con morti e cadaveri ripetuta tutta la notte.
La ragione è semplice: essendo io afflitta da un senso di colpa perenne anche solo per lo spazio che occupo nel mondo, in questo periodo un libro del genere è devastante.
Ottocentomila modi per salvare un rapporto di coppia e quello mio e del Rufo è andato a puttane a quel paese. In sintesi il libro ha agito sul mio subconscio, e la mia garrula vocina interiore (che, per inciso, sembra la voce di Lucia quando mi fa la ramanzina), non ha fatto altro che ripetermi per giorni quanto fossi stata stupida e poco costante, che applicando quei metodi avrei salvato capra e cavoli. Mi sono aggirata quindi per giorni come uno spettro per casa, indecisa se dare voce al mio dolore ed al mio rimpianto con La(g)na del Rey o con Adele. Dopo qualche giorno di questa routine ho restituito il libro ad AlexV, ma la malinconia continuava (suono di violini strappalacrime in sottofondo). E poi, l'illuminazione.
Che rapporto vuoi salvare se quando dici ad uno "Ho dubbi su di noi, sto pensando di lasciarti", questo ti risponde "Io non ti ostacolerò"? 
A questa batosta il senso di colpa è scomparso, la mia vocina interiore tace ed ha dciso di dedicarsi allo studio della filosofia del linguaggio. 
La sessione è a giusta ragione la morta della lettura inutile.

                                                                                          Midori

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