martedì 29 gennaio 2013

Si deve scrivere, sudare, studiare, ma si deve anche leggere

A me succede così, mi prende all'improvviso. E' un fuori programma, è qualcuno che mi chiama e che mi spinge a farlo. In realtà me la sono un po' cercata... Ero lì, in libreria, che girovagavo tra i titoli nuovi e i nomi di gente che non conosco e mi è venuta la voglia di scoprire se avevano qualcosa di Jean Cocteau, che con Jean Anouilh e Albert Camus compone il mio trio di autori vincenti. 
E così ho trovato I ragazzi terribili, non testo teatrale ma romanzo vero e proprio, che dalla trama chissà perché mi ricorda The Dreamers (e non posso escludere che davvero Bertolucci non lo conoscesse e non abbia preso spunto...).
E' un sacco che non riesco a leggere niente, e quindi a comprare niente. Un po' perché quando arrivi la sera dopo aver letto di medicina per tutto il giorno, vuoi solo piantarla con la parola scritta e semmai dedicarti a una serie tv stupida; un po' perché è difficile che vada in una libreria grossa, l'unica che abbia titoli (e autori) che mi attirino.
Sì, perché sono, come ho detto prima, nel mio periodo francese, possibilmente teatrale, possibilmente riscritture di tragedie greche (quanto mi piace la Marsilio e la sua collana "Variazioni sul Mito) e li posso trovare solo in grosse librerie. O su internet, ma non mi piace comprare su internet: non posso toccare, vedere, aprire, e non posso neanche scoprire nuovi autori che magari stanno vicini a quello che mi sto comprando.
Tra l'altro, cosa che non mi era mai capitata prima, mi voglio comprare libri che ho già letto, ma che non erano miei e quindi ho dovuto rendere. Sì,il mio rapporto con il libro comprende anche un rapporto stretto di gelosia e possesso (ragion per cui non ho mai avuto una tessera della biblioteca).
Tanto perché lo sappiate, i libri che in questo momento vorrei comprarmi, per sfogliare e leggere quando voglio, sono questi:
1) Carlo Magno pensava a ben altro, Scilla Bonfiglioli: bellissimo, toccante, brillante e praticamente introvabile. Me l'ha prestato la Orange che per averlo ha scritto all'autrice. Lo farò anche io. Non posso rischiare un domani di non averlo
2) Staminalia, Armando Massarenti: uno dei pochi presi dalla biblioteca. Non serve neanche spiegare perché lo voglio.
3) Euridice, Jean Anouilh: ho letto la sua Antigone, tanto basta a volermi far leggere le altre sue opere
4) Medea, Jean Anouilh; vedi sopra; il massimo sarebbe trovarla nell'edizione Marsilio con Variazioni sul Mito
5) Il testamento di Orfeo e poi l'Antigone e poi Bacco, tutti di Jean Cocteau (ammesso che esistano e Wikipedia non mi abbia preso in giro): il primo testo che ho letto di Cocteau è La macchina infernale, e ho desiderato fare l'attrice. Ma in generale mi leggerei l'opera omnia di Cocteau.
6) Piccoli crimini coniugali, Eric-Emmanuel Schmitt: avete presente Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano? Ecco, io no, perché non l'ho letto. Ma questo l'ho letto un giorno in libreria mentre fuori faceva un freddo cane (ma non l'ho comprato perché c'erano tipo 5 km di fila- era sotto Natale) ed è, come dire, illuminante.

La lista ovviamente è destinata ad allungarsi.

Alex V



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