giovedì 9 maggio 2013

Una vita di reparto

Al corso di semeiotica ci hanno detto che nell'ultimo secolo la medicina è passata dall'essere una scienza osservazionale all'essere una scienza interventistica, che in parole povere vuol dire che prima il medico si limitava a guardare l'inesorabile procedere della malattia, adesso invece interviene. Più o meno. In realtà frequentando i reparti capisci che la medicina rimane una scienza osservazionale per te, studente piccolo, perché al massimo puoi guardare quello che fanno gli altri, gli studenti grandi.
Praticamente è pratica comune negli ospedali universitari appoggiarsi agli specializzandi e ai tirocinanti, che si accollano il lavoro di reparto degli strutturati e pure il lavoro d'insegnamento verso i piccoli, che approdano nei reparti a turno e per poco tempo.
Quindi quello che si vede sono tante mamme papere con una fila di paperotti che le seguono ovunque, e le imitano in tutto e per tutto. Oddio, ogni tanto qualche paperotto si rompe i coglioni e sparisce, ma quelli sono affari suoi.

Perché la pratica è ben diversa dalla teoria, ma è la teoria il tuo lasciapassare per la pratica: più studi, più saprai rispondere alle domande che ti fanno i tutor in reparto, e prima ti guadagnerai il premio, sia esso un giro visite o il compilare una cartella o vedere un'operazione.

E' un po' che scrivo poco perché sono impegnatissima su questo fronte: studiare e frequentare, studiare e frequentare. Così, mi sono divertita a fare la cardio god alla Cristina Yang , e a guadagnarmi un po' di considerazione nel reparto di cardio, anche se non voglio fare cardio. Ma lì sono stata, e quindi valeva la pena sfruttare la cosa. 

Al di là del fatto che mi sono trovata faccia a faccia con un irritantissimo tutor che "ma-quanto-so-bravo-io-però-tu-sei-pronta-a-frequentare-il-reparto-ma-sei-figlia-di-medico?No?No!" (ma la realtà è che era irritante in funzione del fatto che mi ricordava il Ricciolo, ma Liscio), alla fine mi sono guadagnata un giro visite con un tutor ben più simpatico, e pure un ricovero con esame obiettivo. 
E qui non solo ho iniziato a compilare un foglio di ricovero (dando il mio insostituibile contributo scrivendo data, nome e cognome, peso ed età del paziente...oh, da qualche parte bisognerà pure cominciare!), ma ho vissuto anche un entusiasmante momento alla Ghost con lo specializzando
Solo che al posto del vaso c'era un fegato da palpare, ma sono dettagli, ovviamente.

Di buono c'è anche che ho assistito al mio primo intervento chirurgico, con camice, mascherina, cuffietta e tutto il resto. Sarò sincera: all'inizio il mio pranzo ha iniziato a fare un pogo sfrenato nel mio stomaco, ma dopo un dieci minuti non ho avuto più problemi, anche perché impegnata a rispondere alle domande incrociate di chirurgo e anestesista. Io e la mia amica e collega siamo state così brave che alla fine ci hanno regalato una confezione di punti di sutura, "così a casa vi potete esercitare".

Così noi andiamo e osserviamo. E qualcosa piano piano si impara.

Alex V

9 commenti:

  1. Grande AleV! Certo che hai avuto FEGATO ad assistere all'operazione con il pranzo ancora nello stomaco :D
    Ma tranquilla,la prima volta è normale (lo dice una che no,non è nè medico nè studentessa di medicina ma che sì, è spesso stata in ospedale a far "compagnia" al padre durante i giri in reparto e sì,ha subito talmente tanti traumi fisici da aver ampiamente collaborato con la riedizione del manuale di pediatria pratica!) anch'io quando ho visto ricucire il tendine di un ragazzo stavo svenendo! Poi passa tutto e non fai nemmeno caso alle fotografie della ciste ovarica di 5kg che han levato a tua nonna (se vuoi te le invio),per dire! :D
    Comunque fai bene a sentirti per un giorno come Cristina,anche se credo proprio che tu sia più "umana" e soprattutto sarai un medico molto più simpatico (e molto più preparato!) :D

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    1. Ma..ma... abbiamo gli stessi traumi. Tipo foto di operazioni che mio padre mi invia per sbaglio, perché le voleva mandare a mia sorella. O assistenza durante ricuciture varie ed eventuali. O pomeriggi ad aspettare padri nei corridoi di reparti tristissimi perché "Cinque minuti, un'ultima visita ed ho finito". OMG. Fondiamo un gruppo di supporto. Ciao, sono Midori e sono figlia di medico. Ciao Midori.

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    2. Ciao,sono DoppioGeffer e mio padre è un ortopedico,chirurgo e senologo. Da piccola *sigh* aveva il vizio di portarmi fuori a cena proprio quando era reperibile e *sigh sigh* spesso la serata terminava con me nella saletta degli infermieri aspettando che mio padre finisse di mettere in trazione una qualche spalla lussata,di operare la frattura del collo di un femore,di rientrare l'osso nasale ad un motociclista incosciente...il tutto,magari *tremore* mentre nella stanza a fianco qualcuno vomitava copiosamente per il post anestesia o qualcun altro urlava per i dolori post antidolorifici.
      Quando non era reperibile,mi portava con sè in reparto o al pronto soccorso durante le vacanze per "imparare qualcosa" sebbene sia cosciente della mia smisurata ipocondria.
      Sono qui perchè ho bisogno di un supporto psicologico :D
      (p.s. devo dire,però, che la vista di sangue,arti mutilati e compagnia bella non mi fa più nè caldo nè freddo. E' solo il vomito quello che mi "terrorizza" in quanto l'associo a possibili malattie che potrei pure contrarre.)

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    3. Trovo le vostre infanzie così entusiasmanti! *_*
      Alex V

      (che studia medicina ma non la smette di portarsi appresso ingegneri, possibilmente tuttologi, *sigh*)

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    4. Beh,magari non posso parlare anche a nome di Midori,ma ad esser sincera è vero: è stata un'infanzia entusiasmante! Malattie contagiose a parte e serate di noia con gli infermieri (più che noia direi di sonno perchè comunque con loro c'era sempre qualcosa da fare come il giocare a carte,guardare film o modificare le foto dei medici con paint!) il resto è stata una pacchia :D I giri con le ambulanze per spostare i malati da un ospedale all'altro,il poter attaccare la sirena a piacimento,l'imparare a fare le trazioni per rimettere in asse le falangi delle dita e affini,riconoscere alcuni sintomi banali,i pranzi fuori orario nella cucina dell'ospedale a suon di maccheroni con il ragù,l'imparare a mettere i punti di sutura (per il momento solo quelle "in opposizione")...sì,è stato bello! In più,grazie a queste giornate passate tra pronto soccorso e reparto,ho imparato tante lezioni di vita come il non drogarsi;ho ancora impressi nella mente i due fidanzatini di 20 anni circa (ai tempi,ora facendo un rapido calcolo avranno 35) che,in piena crisi d'astinenza,chiedevano un poco di morfina o metadone o antidolorifico :S

      Ingegneri? Informatici o edili? abbè,in entrambi i casi son pedanti con i loro termini tecnici e i programmi sconosciutissimi di cui conoscono ogni anfratto! Quasi peggio degli architetti (tipo il mio uomo!)

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  2. Ciao, sono morto mentre mi immaginavo il momento stile ghost col fegato in mano. :)

    LuciusDay

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    1. Ahahaha XD per fortuna non è morto il paziente!!! XD
      Alex V

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  3. wowwwww....
    io adoro tutti i telefilm "dei dottori" e sono affascinata dalla pratica medica, ma non sarei mai stata un buon medico...
    ma....com'era l'intervento? cioè..avrei tante domande ma non so ;-)...
    abbracciooooo!!!

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    1. l'intervento è stato figo e supertecnologico: si trattava di un aneurisma dell'aorta addominale corretto per via endovascolare mediante visione radiografica, con paziente sveglio
      ;)
      Alex V

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